Intelligenza Artificiale – 2

L’intelligenza artificiale cambierà presto nostro modo di vivere. Il momento di agire è ora.

Le aziende sono pronte ad acquisire valore dall’onda di innovazione in arrivo?

– Parte2 –

By Angelo Diego Bertini
28 Novembre 2018

Quindi, quali sono le tendenze che possiamo aspettarci nello sviluppo di applicazioni di Intelligenza Artificiale? Quali i mercati in cui investire?

Analizzando gli sviluppi e le tendenze in atto, sembrano emergere delle linee di indirizzo lungo le quali le aziende si stanno muovendo, che qui sotto proviamo a descrivere.

Innanzitutto, crediamo sia probabile che il settore che prima beneficerà dello sviluppo di queste tecnologie e che contribuirà anche alla generazione di profitto per le aziende che ci operano, sarà quello  legato al settore dei beni di consumo, come quello degli smartphone.

Le prime offerte di prodotti in ambito IA per utenti individuali hanno oggi un fattore comune: migliorano i prodotti, ma di fatto non contribuiscono direttamente alla creazione di profitto da parte di chi li propone.

Prendiamo per esempio gli assistenti virtuali degli smartphone o le applicazioni legate alle riprese fotografiche: questi elementi, di fatto, migliorano l’esperienza del cliente, lo aiutano e velocizzano alcune operazioni, ma non sono oggi determinanti per incrementare in maniera sostanziale i margini sulle vendite, né per differenziare in maniera importante i prodotti.

Il fatto è che il livello di investimenti necessari allo sviluppo di simili applicazioni, è oggi ancora tale da consumare gran parte del reddito prodotto dall’incremento delle quote di mercato.

Tuttavia, le esperienze offerte e la raccolta delle osservazioni degli utilizzatori, aumenta la visibilità di un marchio rispetto ad altri e può contribuire nel medio periodo ad aumentare le sue quote di mercato e quindi ad aumentare i ricavi, con i quali compensare gli investimenti e finalmente generare profitti.

Inoltre, proseguendo con questa strada di sviluppo, proposta ed analisi della risposta dei clienti, potranno essere sviluppate nuove applicazioni particolari, che i consumatori potranno percepire in effetti come a valore vero e quindi essere disposti a pagare per esse.

Per contro, il livello degli investimenti necessari e la complessità nella gestione dei processi di distribuzione, uso e miglioramento di tali processi è tale da impedire o comunque limitare fortemente lo sviluppo da parte di piccole realtà, lasciando quindi il settore di fatto concentrato nelle mani di pochi attori, di grandi dimensioni e con presenza globale, generando altre opportunità di sviluppo, ma anche di rischio sociale legato al possesso in ambiti ristretti di strumenti importanti.

Al di fuori delle applicazioni dirette per gli utenti finali, si possono però anche già identificare ambiti di tipo più industriale, nei quali sia possibile identificare rapidi ambiti di utiliizzo a valore, realizzando quindi opportunità di guadagno da parte di chi investe, in quanto ciò che conta non è chi si è, ma cosa si propone e si sviluppa. Tra queste si segnalano, per esempio:

  • Settore Pubblico:

    • Attività per il miglioramento della sicurezza, che possono usare l’intelligenza artificiale per scansionare video e identificare attività sospette in luoghi pubblici, o applicare algoritmi AI per rilevare il potenziale attacchi informatici.

    • Applicazioni militari: molte applicazioni militari, compresi i droni, si basano anche su IA.

  • Automotive:

    • Controllo del traffico: oltre la sicurezza, L’IA sta trovando un ruolo nel controllo del traffico, incluso sensori e telecamere che consentono ai semafori di cambiare i tempi e la sequenza in base al numero di auto sulla strada.

    • Guida Autonoma

  • Settore bancario:

    • le banche stanno iniziando ad usare l’intelligenza artificiale per rilevare comportamenti sospetti sui movimenti via web o meno, con i quali identificare pratiche che inducano a pensare ad attività illecite di riciclaggio di denaro.

  • Vendita al dettaglio:

    • l’IA sta già aiutando nel rilevamento di furti e taccheggio e potrebbe portare a miglioramenti delle casse automatizzate.

    • Negozi: si utilizzano già video in-store per verificare i percorsi nei negozi dei consumatori e migliorare le aree di esposizione. Inoltre si possono attivare dei meccanismi automatici di informazione e promozione, per esempio nel momento in cui un cliente staziona davanti ad un espositore.  In futuro, potremmo vedere ancora di più miglioramenti in questo settore, compresi  sistemi di intelligenza artificiale che identificano i clienti con un elevato potenziale di acquisto osservando varie caratteristiche e comparando con l’esperienza con altri clienti simili.

Quindi, come investire ed in che direzione?

Le aziende che affrontano oggi queste tematiche devono decidere quali settori affrontare e quali applicazioni proporre tra le tante potenzialmente possibili, con l’obbiettivo di creare valore oggettivo, reale per sé e per i propri clienti utilizzatori, compito che, non potendosi basare su esperienze dirette od indirette, di fatto inesistente, non è certo facile, ma in fase di sviluppo delle idee per applicazioni oggi possibile, non è più proibitivo.

Sicuramente un approccio strutturato, metodico, derivante dall’analisi dei vari segmenti di mercato e della base delle proprie caratteristiche di competenza, di mercato, di posizionamento, può aiutare ad individuare gli ambiti più promettenti su cui focalizzarsi e sviluppare progetti coerenti con tale analisi e con le proprie capacità e sostenibilità di investimento.

In questo processo, le aziende sono sicuramente e correttamente influenzate dalle proprie esperienze, ma non possono limitarsi a questo, ma analizzare in profondità le caratteristiche dei vari settori, cercando di identificare e misurare i fattori di attrattività e di potenziale redditività, esaminando grandezze quali le dimensioni, la maturità verso processi di digitalizzazione, la redditività media di settore e le prospettive di crescita.

Anche in questo caso, più che limitarsi a sviluppare solamente le “buone idee” che ci vengono, è opportuno eseguire una analisi dettagliata dello scenario, sviluppando una chiara prospettiva strategica, in modo da quantomeno minimizzare i rischi che in questi ambiti di applicazione tecnologica top edge, poiché tali sono al momento, rimangono comunque importanti ed almeno in parte aleatori.

Ulteriore fattore di cui tenere conto, è che gli utenti a qualsiasi livello, ma soprattutto quelli a livello industriale, non sono interessati all’IA solo perché è una nuova eccitante tecnologia, ma vogliono che l’IA generi solido ritorno sull’investimento (ROI),  risolvendo specifici problemi, risparmiando denaro o aumentando le vendite.

Per esempio, un impianto di produzione che vuole ridurre i tempi di fermo macchina non cercherà semplicemente un fornitore di intelligenza artificiale conosciuto nel settore ed apparentemente affidabile e referenziato, ma cercherà invece un partner con comprovata competenza, per esempio, in sistemi di controllo, raccolta dati e gestione delle informazioni per azioni di manutenzione predittiva, anticipando gli eventi per mantenere elevato il rendimento complessivo.

Se un fornitore di intelligenza artificiale o di automazione cerca di proporre delle soluzioni orizzontali, basate su piattaforma comune per un utilizzo generale, chiunque sia, rischia di essere molto meno convincente (ed efficace) di chi è invece in grado di proporre soluzioni verticali, focalizzate sul settore od applicazione specifica.

Ed è in questo spazio che probabilmente esiste la possibilità di avviare progetti industriali con migliori probabilità di successo, rispetto ad inseguire l’ennesima “app”, interessante, ma potenzialmente inflazionata e che non risolve problemi specifici, né genera valore reale.

Quali strategie?

Sulla base di quanto fin qui visto, quantomeno 2 aspetti emergono in maniera importante, ovvero la verticalizzazione e specializzazione della proposta e lo sviluppo di componenti HW che consentano la funzionalità delle applicazioni.

Integrazione verticale:

Per affermarsi, le aziende dovranno quindi sviluppare e proporre sistemi integrati a livello tecnologico, non limitandosi ad offrirne solo una parte, ma sviluppando soluzioni idonee a risolvere tutte le esigenze degli utilizzatori. Un ospedale, preferirà acquistare sistemi diagnostici già dotati di applicazioni IA e del SW ed HW necessario per la raccolta e gestione delle informazioni, piuttosto che acquistare parte dei prodotti da diverso fornitori, come oggi succede.

Oltre che incrementare i propri volumi di vendita, questo approccio, che può derivare solo da una focalizzazione di attività ed energie, consentirà anche di guadagnare un vantaggio competitivo importante nel mercato di riferimento, che tenderà a stabilizzarsi ed aumentare nel tempo, man mano che le applicazioni svolte consentiranno di raccogliere elementi per il continuo perfezionamento delle piattaforme e dei sistemi.

Questa strategia, dove è possibile, potrà essere realizzata non solo mediante impiego delle sole proprie competenze e risorse, ma promuovendo sinergie, collaborazioni, acquisizioni, partnership e ogni altro modello di aggregazione che possa portare al valore desiderato.

Sviluppo sistemi HW:

Uno degli elementi fondamentali nella attuazione della strategia di integrazione verticale è nello sviluppo di dispositivi HW elettronico che ne consentano la realizzazione, pertanto rinasce la possibilità di sviluppo interessante anche nell’ambito della produzione di dispositivi che uniscano le capacità computazionali necessarie, ad elementi quali la portabilità, l’autonomia, la possibilità di configurazione fisica flessibile.

Inoltre, le varie applicazioni di IA potranno necessitare di configurazioni differenti, con maggior focus su alcuni elementi specifici per meglio supportare la funzionalità delle applicazioni stesse, da cui potranno nascere ulteriori specializzazioni nello sviluppo di parti dei sistemi hardware, dai microprocessori, ad acceleratori computazionali con architettura neurale, dispositivi di comunicazione e di stoccaggio dati dedicati.

Conclusioni (?)

Il mercato è in grande fermento intorno a questi argomenti e le aspettative sono importanti.

A fronte della attuale sensibilità potenziale, chi arriverà per primo a proporre soluzioni idonee, avrà grandi possibilità di affermazione.

Per chi vuole entrare in questo mondo, il tempo di muoversi è adesso, anche se la domanda è ancora in evoluzione e non esistono chiare ricette per il successo.

I grandi player stanno già facendo le loro mosse, spesso anticipando gli eventi ed operando in ambiti che a volte al momento non sembrano sensati, ma non essendoci ancora posizioni ben delimitate, c’è ancora spazio per lo sviluppo di nuove iniziative.

Dove competere.

Al momento di decidere dove competere, le aziende devono guardare sia ai vari settori industriali di applicazione, che alle applicazioni verticali focalizzate.

Dovrebbero identificare i casi che meglio si adattano alle loro capacità, che possano dare loro un vantaggio competitivo e che siano indirizzati alla soddisfazione dei bisogni più pressanti del mondo industriale o finanziario o pubblica amministrazione, come, per esempio, il caso della rilevazione delle frodi in transazioni con carta di credito.

Come competere.

Le aziende dovrebbero cercare di  costruire ecosistemi intorno ai loro prodotti e loro capacità, mediante partnership o acquisizioni.

Lo sviluppo HW deve puntare ad elevate perfomances e flessibilità, mentre i SW dovrebbero verticalizzare le loro funzioni in modo da risolvere in una unica piattaforma, unico dispositivo, tutti i bisogni connessi alla applicazione.

Quando competere.

Il tempo è adesso.

Piuttosto che cercare di sviluppare applicazioni, perfette, è opportuno iniziare a sviluppare e presentare applicazioni funzionali, ovviamente solide, che anche se perfettibili dai vari punti di vista legati al loro utilizzo, costituiscono una referenza ed una caratterizzazione di posizionamento che poi sarà più facile mantenere attiva e migliorare.

Il vantaggio competitivo di chi arriva prima, sarà molto importante.

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By Angelo Diego Bertini – CoFounder of DEVENIO srl

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